Un convegno per ridurre la ‘povertà educativa’
La presenza di biblioteche in prossimità del luogo di residenza, la possibilità di accedere alla scuola per frequentare attività e laboratori in orari pomeridiani, la frequenza di contesti aggregativi, possono facilitare l’accesso dei minori a opportunità culturali e ridurre la povertà educativa.
Questi e tanti altri sono gli elementi che scaturiscono dall’analisi di circa 6.400 questionari somministrati a studenti dalla prima media alla quarta superiore all’interno del progetto “SpaceLab – Laboratori di comunità educante e inclusiva”.
Si tratta di dati raccolti al fine di poter valutare l’impatto del progetto sui destinatari e sul territorio, ma che offrono importanti spunti per chi, a vario titolo, si occupa di adolescenti e di politiche giovanili. Suggeriscono infatti, oltre a indicazioni in grado di orientare le azioni del progetto, leve di intervento efficaci per contrastare la povertà educativa.
I dati e gli stimoli che ne possono scaturire verranno presentati e discussi giovedì 5 dicembre 2019, dalle 14.30 alle 18.30 presso Lo Spazio di Vigano San Martino. Un evento che vuole essere una riflessione a più voci, un’occasione di pensiero da parte della comunità educante attorno al tema della povertà educativa.
“Un momento che vuol essere un punto di partenza e non un punto di arrivo” sottolinea Gilberto Giudici, responsabile del progetto. “L’avvio di un percorso più ampio, di progettazione partecipata, che coinvolga mondo della scuola, istituzioni, agenzie culturali, aggregative e educative, realtà imprenditoriali attorno al tema dei nostri adolescenti e del loro futuro.
Alla presentazione dei dati da parte del Centro Studi Socialis seguirà infatti una tavola rotonda con la presenza di Ufficio Scolastico Territoriale, Provincia, ATS Bergamo, Ufficio Pastorale Età Evolutiva, Sistemi Interbibliotecari, Unione Industriali, Coldiretti, CSI.
Verremo aiutati nella lettura e nell’interpretazione dal contributo del Dott. Roberto Maurizio, ricercatore, formatore e consulente nell’ambito delle politiche giovanili e dei servizi per minori, docente a chiamata presso l’Università Salesiana di Torino.
Gli spunti, le provocazioni, i quesiti emersi saranno poi raccolti, ripresi e approfonditi all’interno di 5 workshop territoriali, uno per ciascuno dei cinque Ambiti coinvolti (Val Cavallina, Alto e Basso Sebino, Val Seriana e Alta Val Seriana/Val di Scalve), che prenderanno il via a partire dal mese di gennaio, al fine di coinvolgere altri interlocutori territoriali, condividere letture, strategie, piste di lavoro possibili.
L’invito a partecipare è rivolto a tutti gli attori territoriali che intendono lasciarsi coinvolgere e sfidare da questo importante tema e, ovviamente, ai protagonisti: i ragazzi”.