Pasti insufficienti, farmaci dati con discontinuità, fuga del personale, poca comunicazione tra i parenti e gli operatori, cosa succede alla casa di riposo di Trescore? Se lo chiede la minoranza di Trescore, con Consenso Civico che ha presentato questa interrogazione in consiglio comunale, un botta e risposta tra l’opposizione e la maggioranza con il sindaco che ha poi risposto, punto su punto alle domande portate avanti in consiglio comunale, qui l’interrogazione della minoranza e la successiva risposta del sindaco Danny Benedetti:
“il gruppo Consensocivico
interroga nuovamente il Sindaco rispetto alle problematiche / disfunzioni di seguito elencate a titolo indicativo ma non esaustivo:
• erogazione di PASTI che risulterebbero spesso insufficienti e nemmeno sempre rispondenti a quanto previsto nelle tabelle contrattuali;
• somministrazione dei FARMACI con discontinuità / scarso controllo e, addirittura, indisponibilità degli stessi;
• carenza ed eccessivo TURN OVER di personale che si evidenzia nella difficoltà a mantenere condizioni igienico-sanitarie adeguate e tempi congrui alla gestione corretta degli ospiti;
• carente passaggio delle INFORMAZIONI tra gli operatori e tra gli operatori e i parenti;
• mancanza di continuità nell’erogazione del servizio che risulta ulteriormente aggravato nel periodo di post pandemia, da: assenza di volontari all’interno della struttura;
Si segnala inoltre, dentro a un contesto già così problematico:
il preoccupante numero di dimissioni volontarie degli ospiti (5 o più nell’ultimo anno);
Tutto ciò seguito dalla millantata capacità della società di fare profitti in un anno di pandemia (vedi video circolante in rete).
Tutto ciò seguito dalla millantata capacità della società di fare profitti in un anno di pandemia (vedi video circolante in rete).
Ricordando infine che “il concessionario è tenuto ad adottare tutti i mezzi ritenuti necessari a garantire una perfetta rispondenza delle prestazioni alle vigenti disposizioni e normative nonché al rispetto di quanto normato nei documenti regolanti i rapporti contrattuali tra l’amministrazione comunale e la società che gestisce”, si sollecita codesta Amministrazione ad approfondire con la dovuta scrupolosità le problematiche segnalate nonché ad intervenire nelle modalità più opportune per la risoluzione effettiva delle stesse.
In caso di omesso / ritardato /inconsistente intervento questo gruppo consiliare si riterrà legittimato ad inoltrare le suesposte segnalazioni alle autorità competenti.
La risposta è arrivata dal sindaco Danny Benedetti e, partendo dai pasti, spiega: “La gestione e la qualità dei pasti sono da sempre oggetti di critiche da parte degli ospiti, Nell’ultimo anno sono state fatte diverse ispezioni a sorpresa da parte dell’amministrazione comunale, dalla CVC e dal comitato parenti che non più tardi del 1 giugno 2021 hanno verbalizzato che il pranzo è andato bene sia come quantità sia come qualità. A volte la criticità segnalata dall’ospite è dovuta a gusti personali e/o a diete necessarie per le patologie dello stesso. […] per quanto riguarda la somministrazione dei farmaci, a seguito di segnalazioni da parte di alcuni parenti, ATS ha provveduto ad effettuare le dovute verifiche non riscontrando problematiche gravi. In una sola circostanza, a causa di un problema logistico dovuto al cambio della farmacia di approvvigionamento, sono stati consegnati farmaci con un giorno di ritardo. La struttura ha provveduto ad acquistare immediatamente tutti i farmaci salvavita necessari”. Sempre sulle visite di ATS: “E’ stato sempre riscontrato un ambiente pulito e in ordine”.
Sul personale il sindaco spiega che: “Il turn over del personale è un problema sicuramente presente, in generale riguarda tutte le strutture sanitarie ed è di difficile soluzione, in quanto il sistema sanitario nazionale ha assorbito, in tempo di Covid, le figure professionali esistenti”.
Sulla Comunicazione invece: “La comunicazione tra operatori e familiari è una delle criticità che abbiamo notato sin dal nostro insediamento, problema accentuatosi nel primo periodo della pandemia a causa delle difficoltà organizzative che tutti possiamo immaginare. L’azienda, consapevole della criticità, sta adottando programmi di miglioramento del protocollo di comunicazione”.
Sulle dimissioni: “Nell’ultimo anno si sono verificate 5 dimissioni volontarie motivate da scelte organizzative e/o personali delle famiglie. In due casi si evince l’effettivo venir meno del rapporto fiduciario tra la struttura ed alcuni parenti”.
Infine la risposta alla denuncia della minoranza sulla ‘morte in solitudine: “Riteniamo inaccettabile definire la decisione della direzione sanitaria di non far permanere in struttura più del necessario la parentela come ‘Programmazione della morte in solitudine’. La possibilità di effettuare visite da parte dei parenti ca necessariamente conciliata con il rispetto delle normative relative alla sicurezza dell’intera struttura. E’ sempre stata data la possibilità a tutti di poter salutare i propri cari anche durante la prima ondata della pandemia”.