Agorà

Rotonda di Borgo, la Provincia allarga da una parte e stringe dall’altra

Un lavoro che accontenta solo il Comune di Borgo di Terzo e manda su tutte le furie gli automobilisti che non vedono cambiare di fatto nulla, anzi, vedono la Statale 42 trattata come una strada da zona 30, da via di un qualsiasi centro residenziale. I lavori, che dovevano durare tre settimane e sono invece durati tre mesi, alla fine non hanno portato a miglioramenti effettivi, anzi.

Se il rondò centrale è stato leggermente ridotto e l’entrata e l’uscita dalla rotonda per chi viene da Bergamo sono stati leggermente migliorati, dall’altra parte della strada, per la corsia Lovere Bergamo, nessuno capisce il perchè di quel resgtringimento in entrata alla rotonda. Una modifica che rende più difficoltoso l’ingresso nella rotonda, tanto da costringere l’impresa esecutrice dei lavori a posizionare dei birilli e dei cartelli per indicare la presenza del nuovo cordolo, già segnato dai copertoni delle auto e dei camion in transito. La domanda di tutti gli automobilisti è: “perchè mai la Provincia ha voluto questo restingimento? per rendere ancora più difficoltosa la vita a camionisti e automobilisti? MA dove erano i referenti della Provincia, i sindaci della valle quando è stato predisposto il progetto? Allargare da una parte e restringere dall’altra a cosa serve?

Il Marciapiede:

C’è poi la questione del marciapiede, obiettivo decennale del Comune di Borgo di Terzo, opera che di fatto restringe pericolosamente la carreggiata. Il Comitato Statale 42 non esita a bocciare l’opera: “

Questione di centimetri possono far la differenza per evitare incidenti con conseguenze anche drammatiche.Inaccettabile ascoltare che i lavori si sarebbero conclusi di notte per poi subirli senza alcun preavviso di venerdì pomeriggio, ma è ancora più inaccettabile che a differenza del marciapiede realizzato dall’altro lato della strada (non su Marte) non si sia mantenuta alcuna distanza dalla linea della carreggiata.L’intervento era richiesto per la rotonda, nella realtà i disagi si sono subiti per un marciapiede che aumenta la sicurezza dei pedoni, ma non quella degli altri utenti della statale. Siamo una valle senza alcuna strada alternativa, sempre più strade secondarie interne ai paesi si stanno riservando solo ai residenti, dimenticandosi di risolvere i problemi sulla statale che poi utilizzano tutti.Non dovrebbe nemmeno esserci un Comitato, ma gli errori del passato anziché essere risolti, sono aumentati e talvolta amplificati. Noi continueremo a dare voce perché i soldi sono pubblici non vanno solo spesi, ma investiti per risolvere i problemi, non per crearne altri.A volte basterebbe ascoltare un po’ di più la gente, è questione di muniti… è una questione di sicurezza…. è questione di centimetri…

L’INTERVENTO E’ STATO PER LA ROTONDA O PER IL MARCIAPIEDE?ANAS invita a tenere un metro e mezzo di distanza dai ciclisti, dopo due anni circa di attesa per i nullaosta anziché allargare la strada (visto lo spazio a disposizione) si fa un marciapiede a filo della carreggiata. Le perplessità sono evidenti e visibili dalle foto. I lavori a Borgo erano previsti per la rotonda, invece proseguono lentamente, non nei tempi comunicati e prefissati, anziché le circa tre settimane indicate nell’ordinanza ANAS allegata il cantiere è aperto da ormai 3 mesi, riattivato anche questo venerdì pomeriggio, un segnale preoccupante, ma questo non ci fa desistere anzi continueremo a puntualizzare le varie mancanze per favorire maggiore sicurezza ai cittadini che vivono e attraversano la Statale 42.”

Valbrembana, Valle Camonica e… Valle Cavallina

Il senso di essere stati ancora una volta gabbati è forte, se a Zogno aprono la variante e in valle Camonica presentano il progetto della variante di Edolo, in valle Cavallina i lavori della rotonda di Borgo di Terzo dimostrano ancora una volta quanto poco valgano la statale 42 e i suoi pendolari. Da altre parti si inaugurano progetti che scavalcano i centri abitati, qui si fanno opere che alla fine serviranno a pochi pedoni per raggiungere il panificio o la lavanderia. Eppure la valle Cavallina dovrebbe essere al centro dei pensieri dei politici a livello Provinciale, Regionale ed anche nazionale soprattutto in vista delle olimpiadi di Milano Cortina. Se si tira una linea che da Milano porta al Tonale, quella diagonale passa per la valle Cavallina e su questa diagonale passeranno i turisti che vorranno andare a sciare a Ponte di Legno ma anche i lavoratori e gli studenti che dalla valle scenderanno a MIlano per studiare e lavorare. Ma questo sembra sfuggire a molti e si preferisce invece investire in altre valli, come quella brembana, dove l’investimento è destinato unicamente agli abitanti di quella valle, che alla fine non porta da nessun’altra parte se non al passo di San MArco. Intanto i pendolari continuano ad aspettare.