Progetto della variante alla SS 42, chi l’ha visto?
Che fine ha fatto il progetto della variante alla Statale 42? Se lo chiede il Comitato Statale 42 che da anni monitora la situzione, mentre altri cantieri importanti decollano in provincia e l’alta valle Camonica si prepara a dare il via alla sua variante alla stalale 42, quello di Edolo, in Valle Cavallina c’è solo il silenzio. Nulla si muove, nulla si sente, nemmeno in campagna elettorale ormai lanciata, insomma una valle e un territorio dimenticato che, a regola, dovrebbe riguardare anche altre zone, alto Sebino e Valle Camonica compresi. E così Massimiliano Russo del Comitato Statale 42 lancia un nuovo grido d’allarme: “Le altre opere finanziate dal Patto per la Lombardia ci risultano tutte avviate, ad es. i lavori alla rotonda di Bergamo in prossimità del casello autostradale.
In valle Cavallina per la variante non si sono ancora conclusi nemmeno i carotaggi e il progetto !
Non si molla e nel mentre si continua a dialogare con altre istituzioni locali per trovare soluzioni agli incroci più pericolosi.
Realizzare gli adeguamenti al tracciato esistente (non è necessario aspettare il 2026 e le Olimpiadi) è dare una risposta concreta ai cittadini prima delle prossime campagne elettorali regionali e nazionali.
Il Sogno Olimpico rischia altrimenti di diventare un incubo per chi vive e attraversa la valle.
Non ci resta che andare A CHI L’HA VISTO? Forse loro possono aiutarci…
Così non va proprio bene… meglio ironizzare per non mangiarsi troppo il fegato, ma ci sarà da mangiarsi le mani se si sprecherà anche questa occasione”.
E poi l’appello agli amministratori locali: “Faccio un appello diretto al sindaco di Trescore a cui vogliamo chiedere la data di inizio dei lavori e per conoscenza facciamo la stessa domanda anche alla Provincia che ha finanziato l’opera. Invitiamo il Comune a questa riflessione perché attendiamo innanzi tutto ancora il progetto della variante che come tutte le opere in Italia avrà un aumento dei costi.
Bisognerà fare un’attenta analisi: come e quando si troveranno le coperture per concludere entrambi i due lotti? Focalizziamo l’attenzione proprio qui, dai disegni pubblicati, il primo lotto finirebbe a circa 100 metri dal semaforo e quindi fare una variante che ti avvicina a Zandobbio per poi rientrare ancora sulla SP89 così vicino ad un semaforo è una cosa che fa riflettere… o meglio potremmo anche dire che ci preoccupa.
Con l’intervento della rotonda si può applicare l’obbligo di svolta a destra e questo farebbe venir meno anche la necessarietà del semaforo antistante il locale ‘Mangiafuoco’ visto che c’è già una rotonda in prossimità. In Val Calepio i semafori li tolgono, basta guardare l’ultimo intervento previsto su Villongo, e non riusciamo a capire perché non si possa fare la stessa cosa in Val Cavallina, che da anni sta facendo delle richieste modeste e più che legittime, fondamentali per favorire la sicurezza e così la viabilità. Chiediamo aggiornamenti perché il Comitato e i cittadini di pazienza non ne hanno più.
I numeri pubblicati da ACI dimostrano che la SS42 e il tratto di SP89 dimostrano quanto siano pericolosi e luogo di incidenti, in particolare l’incrocio di Zandobbio, dove ci sono stati diversi incidenti mortali. Per noi questo è un intervento di messa in sicurezza necessario. Probabilmente la risposta che mi sentirò dire è che l’iter sta procedendo, ma quello che vogliamo sapere, arrivati a questo punto è la data di inizio dei lavori oppure una chiara spiegazione dei motivi per cui questa data ancora non c’è”. Ma non è tutto: “Ovviamente non siamo preoccupati soltanto per la situazione di Trescore, infatti con la Comunità Montana stiamo interloquendo per altri interventi su alcuni punti in cui si verificano incidenti. In valle abbiamo una sola arteria viabilistica ed è quindi necessario intervenire in modo tale che si verifichino sempre meno incidenti, per una questione di sicurezza innanzitutto. E proprio perché è la strada della provincia di Bergamo in cui si verificano il maggior numero di incidenti che queste istanze non dovremmo chiederle e tantomeno sollecitarle. I numeri ci danno ragione eppure siamo ancora qua, fermi ad un progetto che non arriva e su un’opera come la rotonda già finanziata che non iniziano i lavori… Ecco, questo è il motivo per cui adesso è il tempo delle risposte. E se non arrivano, ci viene da pensare che dietro ci sia un problema più grande… e ovviamente ci auguriamo non sia così”.