Piazzola ecologica di Vigano, ecco la posizione della minoranza di ‘Nuova Proposta’

Piazzola ecologica di Vigano, ecco la posizione della minoranza di ‘Nuova Proposta’

Ormai il tappo è saltato e la questione piazzola ecologica è diventata un caso, uno scontro tra il Comune di Vigano San Martino, che ha la piazzola sul proprio territorio, e i Comuni di Borgo di Terzo e Luzzana. Una piazzola nata grazie all’Unione Media valle Cavallina, realizzata con contributi regionali ed ora rimasta nelle mani del Comune di Vigano. Una questione nata dalla spaccatura dell’Unione decisa nel 2021 ed attuata quest’anno che, per il gruppo guidato dall’ex sindaco di Borgo di Terzo Mauro Fadini, doveva essere gestita meglio: “

Dall’inizio di marzo i cittadini di Borgo di Terzo non potranno più utilizzare la piazzola ecologica. Questa è la comunicazione apparsa nella giornata di sabato sugli ingressi del centro. Una notizia assurda che arriva a due mesi esatti dalla scioglimento dell’Unione Media Val Cavallina ente che, fino al 1 gennaio, gestiva il centro di raccolta di proprietà del Comune di Vigano San Martino. Una notizia, però, che non sorprende ma che conferma le difficoltà delle amministrazioni interessate a gestire la situazione che con lo scioglimento si è venuta a creare.

Già da luglio, quando il Comune di Vigano San Martino ha comunicato il suo recesso dall’Unione, ha iniziato a richiedere a Borgo di Terzo un contributo per il futuro uso della discarica. Da allora abbiamo spesso richiesto informazioni in Consiglio Comunale. La questione, infatti, era sembrata fin da subito complicata perché se da un lato esiste un contratto, stipulato a nome dell’Unione e non dei singoli Comuni, che certifica l’uso condiviso della discarica; dall’altro la proprietà dell’intero plesso è totalmente nelle mani di Vigano, anche se la sua costruzione era stata finanziata tramite un contributo regionale rimborsato, poi, da tutti e tre i comuni. Le risposte ottenute, però, hanno sempre riportato solo il dissenso tra l’amministrazione di Borgo e quella di Vigano sul tema. Questo fino al Consiglio di sabato 19 febbraio quando, nell’ordine del giorno, è apparso un punto che mirava ad approvare una delibera, indirizzata al Comune di Vigano, con l’obiettivo di sancire che Borgo avrebbe continuato ad usare la discarica nonostante le richieste di Vigano.

Siamo intervenuti spiegando che il rischio era quello di aumentare la conflittualità andando, quindi, nella direzione opposta a quella di mantenere attivi e funzionanti i servizi del Centro di Raccolta, specialmente visto che stavamo decidendo in merito ad una proprietà altrui. Per cercare una soluzione abbiamo presentato una mozione che chiedeva l’impegno a tutti e tre i Comuni ad “approvare una convenzione per il subentro nel servizio con un comune capofila e che l’utilizzo della piazzola ecologica proseguisse normalmente con le spese per le utenze e le opere di manutenzione ripartite tra i tre comuni”. Questo avrebbe permesso uno snellimento dei processi di fatturazione oltre che la divisione concordata dei costi di manutenzione del centro di raccolta. La nostra proposta, però, non è stata ne discussa ne votata.

Di chi è la colpa quindi? La risposta ognuno se la potrà dare da solo. Noi, come minoranza di Borgo di Terzo, non possiamo che prendere la parti dell’unica parte danneggiata in questa faccenda: i cittadini del nostro paese. Da quando lo scioglimento dell’Unione è iniziato chiediamo a gran voce senso di responsabilità e concretezza da parte della nostra maggioranza e di tutti gli attori in causa. Litigare e discutere arrivando, come probamente succederà, ad avvocati servirà solo ad allungare lo scioglimento oltre che ad investire in cause e spese legali risorse che potrebbero essere destinate a ben altri progetti. Se questo, poi, è il risultato della piattaforma ecologica non osiamo immaginare cosa succederà quando fra pochi mesi i tre comuni dovranno dividere le spese dei mutui dell’ex Unione. Una soluzione diversa c’era, e prevedeva rispetto, coscienza e senso di responsabilità da parte di tutti i soggetti. Noi, ora, chiediamo pubblicamente questo. Che gli amministratori facciano il loro lavoro, si incontrino e discutano proficuamente per trovare una soluzione rapida ed efficace comunicandola puntualmente a tutti i cittadini che devono sapere come doversi comportare.”

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