L’associazione ambientalista bacchetta 8 Cmuni della bassa valle Cavallina e precisamente Trescore, Cenate Sotto, Cenate Sopra, Entratico, Gorlago, Luzzana, San Paolo d’Argon e Zandobbio. La colpa dei Comuni? Trattare il cane solo come ‘antifurto’. Nell’opuscolo ‘Abitare sicuri’ infatti vengono invitate le famiglie ad avere in casa un cane che possa, in caso di bisogno, segnalare la presenza di malintenzionati e ladri. Apriti cielo, scatta subito la reprimenda di Paola Suà, presidente del Comitato Nazionale Ugda Ody, questa la lettera spedita ai sindaci dei Comuni interessati.
LETTERA APERTA AI SINDACI DI :
TRESCORE BALNEARIO – CENATE SOPRA – CENATE SOTTO – ENTRATICO – GORLAGO – LUZZANA – SAN PAOLO D’ARGON – ZANDOBBIO.
Egregi Sindaci,
sono Paola Suà, Presidente del Comitato nazionale U.G.D.A. Odv, volontariato legale a tutela degli animali e dei cittadini che li amano. L’associazione da me presieduta è stata contattata da alcuni cittadini in merito al capitolo “L’amico Fido – Possibile deterrente contro le truffe e i furti” contenuto negli opuscoli “Abitare sicuri. Insieme si può. Non più vittime ma protagonisti contro truffe, furti e raggiri” distribuiti presso gli uffici comunali.
L’opinione mia personale e delle persone che a me si sono rivolte è che la suddetta iniziativa sia sicuramente nata con ottimi intenti, ma rattrista dover prendere atto che, ancora oggi, l’animale venga considerato soprattutto in maniera strumentale e funzionale all’uomo e non come essere senziente con emozioni, intelligenza e affetti propri, messaggio che da anni le organizzazioni di volontariato animalista, invece, stanno cercando di passare con la propria costante opera di sensibilizzazione.
Mi rivolgo, quindi, a voi per far notare che i Comuni potrebbero promuovere le adozioni degli animali dei canili come valore aggiunto alle famiglie per tutti i motivi che ben sappiamo, dalla compagnia agli anziani all’armonico sviluppo psicologico dei bambini, lasciando, però, solo come ultimo lo scopo dei cani anche come ottimi compagni che vigilano sulla nostra sicurezza: un cane non è e non deve correre il rischio di essere considerato un semplice “dispositivo di allarme” da persone senza empatia che, dopo l’adozione, potrebbero relegarlo costantemente da solo in un giardino all’unico fine della propria sicurezza andando eventualmente a commettere anche un reato in quanto il maltrattamento, come più volte ribadito dalla Corte di Cassazione penale, si configura non solo nell’infliggere patimenti fisici agli animali, ma anche quelli psicologici come, ad esempio, l’isolamento sociale. In Giurisprudenza è, infatti, pacifico che la norma non richieda che vengano provocate lesioni fisiche, ma che le lesioni siano integrate dalle “sofferenze di carattere ambientale, comportamentale, etologico o logistico, comunque capaci di produrre nocumento agli animali, in quanto esseri senzienti”
Appellandomi a voi primi cittadini, pertanto, mi rendo portavoce dell’istanza di tutte quelle persone sensibili che, per questa iniziativa, chiedono la vostra massima vigilanza sulla tutela dei cani di cui vengono promosse le adozioni come “guardiani”: i cani devono essere considerati principalmente amici, che ci accompagnano amorevolmente per un tratto di questa nostra vita terrena e che, come in qualsiasi rapporto affettivo, meritano reciprocità di tutela.