L’allarme, il lago di Endine rischia di diventare una palude
Lo aveva già detto lo scorso anno il sindaco di Spinone al Lago Simone Scaburri, ora lo ribadisce anche Aldo Bellini, presidente del Circolo Culturale Valle Cavallina e già sindaco di Monasterolo del Castello e presidente della Comunità Montana della valle Cavallina.
“Tra 50 anni o anche meno il lago di Endine rischia di diventare una palude se non si interviene già da questi anni”, aveva detto Scaburri, tutto per colpa dei canneti che stanno ‘strozzando’ il lago in particolare quelli a sud che bloccano la fuoriuscita del lago verso il fiume Cherio. “Dobbiamo fare qualcosa, subito – spiega Simone Scaburri – la legge regionale va cambiata. Purtroppo il problema dei canneti non è più gestibile e la legge non ci permette l’eradicamento ma solo il taglio, che tra l’altro per vari motivi facciamo sempre meno. Il problema è che dopo pochi mesi i canneti ricrescono e si moltiplicano sempre di più. La zona più preoccupante è proprio dove l’acqua dal lago finisce nel Cherio, ormai i canneti stanno ostruendo sempre di più questo passaggio bloccando l’acqua del lago che quindi ristagna. Anche sulle rive del lago i canneti sono in aumento, capisco la tutela della fauna ittica, ma il lago così tra 50 anni diventerà una palude, uno stagno e le prove sono in queste settimane il fiorire lungo la costa della passeggiata nuova di Spinone di un nuovo tipo di alga che, essendo agganciata al fondale non possiamo neppure togliere. Allo stato attuale, lasciare che la natura faccia il suo corso significa aspettarci tra 50 anni o anche meno una palude; decisione legittima ma dobbiamo tenerne conto. Programmare un eradicamento di canneti e alghe in alcune zone selezionate dopo attento studio, invece, potrebbe essere una soluzione interessante. Negli anni con Provincia, Comunità Montana e autorità di bacino noi Comuni abbiamo avuto la possibilità della deroga alla legge con il taglio in alcune occasioni ma cosa abbiamo risolto? Mancano i fondi? In parte è vero ma si possono trovare! Il vero problema è l’attuale legge regionale che vieta taglio e soprattutto eradicamento”
E Aldo Bellini ribadisce questo concetto, come il Lago d’Endine è in una condizione asfittica , da qui la richiesta di uno studio che impedisca la scomparsa del lago nei prossimi decenni.