Agorà

Invalcavallina, i sassolini dell’ex: “Poca collaborazione dei Comuni”, intanto si vota una Commissione e non un direttivo

Il 26 aprile la valle Cavallina ha deciso di voltare pagina approvando una nuova convenzione che, per ora, si slega da Promoserio. La nuova volontà, per diventare maggiormente incisivi, è quella di gestire da sola il turismo di Valle. Ma commentando questa svolta un ex referente del direttivo ha voluto togliersi qualche sassolino dalle scarpe iniziando da quella poca collaborazione già sottolineata dal presidente Claudio Speranza nella sua relazione finale (già pubblicata da Agorà). “Speranza è stato molto morbido – spiega l’ex consigliere del direttivo – ma se in questi ultimi anni InValcavallina ha trovato degli ostacoli, questi non sono dovuti solo al Covid. Il direttivo uscente del Comitato turistico, nel corso del suo mandato, ha stimolato un dibattito, interno ed esterno, per migliorare la promozione turistica in Val Cavallina evidenziando alcune criticità che si riteneva necessario rimuovere: come ad es. l’individuazione di una figura giuridica più consona alle esigenze di promozione turistica (ecomuseo, associazione di scopo pubblico-privato o gestione diretta del turismo da parte del Consorzio ValCavallina quale maggior contributore), difficoltà nel reperire finanziamenti pubblici e privati, necessità di trovare maggiori risorse per incrementare lo sviluppo turistico della Valle (da qui la richiesta di introdurre la tassa di soggiorno), promozione coordinata di attività didattiche per far conoscere tutte le bellezze della Valle, promozione di prodotti tipici locali fino alla creazione di un marchio distintivo di Valle. Questi, in sintesi, gli argomenti proposti dal direttivo uscente in diverse occasioni ai soci del Comitato turistico. Tra le diverse soluzioni prospettate si sono riscontrate alcune posizioni che, di fatto, rallentandone l’iter operativo, hanno impedito una veloce programmazione di medio termine o quantomeno ne hanno ostacolato le graduali soluzioni. Le responsabilità, a mio parere, vanno equamente distribuite tra le attività private che hanno mostrato di non essere ancora pronte alla realizzazione di un percorso per la creazione del marchio di riconoscibilità dei prodotti tipici di Valle e la parte politica combattuta nel vorrei ma non posso, il privato si ma forse è meglio di no, meglio se queste cose le facciamo da soli; insomma, il vecchio e classico campanilismo.”
Avrà sempre più un aspetto politico il futuro turistico di Valle, con l’esclusione, come sembra, dei privati dalla commissione di nuova nomina?
“Abbandonare un percorso tracciato, come pare stia succedendo, commenta l’ex consigliere del direttivo, fa pensare al rischio di spreco di denaro pubblico corrispondente ai sei anni di vita del Comitato turistico con il rischio di perdere le numerose cose positive già impostate.”
Gli esempi fatti da Speranza sono alcuni dei tanti casi: Il Comune di Grone che ha presentato un proprio marchio per i prodotti locali, i sindaci del lago che hanno portato avanti da soli il progetto del ponte sul lago, sono alcuni esempi di come si preferisca ancora pensare localmente quando invece si potrebbe portare avanti uniti questi progetti. A questi si aggiunge la poca collaborazione, se non l’ostruzionismo portato avanti anche da alcuni privati per la promozione dei prodotti della valle e del territorio. “In questi anni Invalcavallina ha provato a lanciare i prodotti di valle in Giappone affidandosi a società di marketing, questo progetto purtroppo, osteggiato da alcuni privati timorosi della concorrenza, ha reso il lavoro molto complicato”.
Insomma poca collaborazione con l’ex direttivo che nel frattempo ha ridotto le spese di gestione, fardello lasciato dalla guida a Presidenza Vanini. “Noi ci siamo ritrovati un bilancio dove la spesa del personale superava di gran lunga quella per la promozione ed abbiamo invertito i fattori, tagliando le spese di gestione e rilanciando. In questi anni di Covid abbiamo poi deciso di puntare sul turismo di prossimità pubblicizzando la valle a Bergamo e in Lombardia per cercare di portare turisti in Val Cavallina. Per questo abbiamo puntato sulla pubblicità su giornali locali e su pacchetti da presentare al turista. Era in programma anche una guida che sta faticando ha trovare il consenso di molte amministrazioni comunali”.
E il futuro di Invalcavallina e del turismo?
“Spero che ci sia un vero rilancio del Comitato Turistico, conclude l’ex referente del direttivo e che non vada perso il lavoro fatto sia nella promozione all’estero sia sul territorio nazionale, soprattutto ora che la redistribuzione delle risorse di bilancio sono state maggiormente indirizzate al marketing piuttosto che alle spese fisse, come, per altro, ha sottolineato anche Speranza. Spero anche che la nuova commissione adotti decisioni rapide ed efficaci a favore di una visionecomplessiva di Valle”

Commissione o Direttivo?

Direttivo o Commissione? Se la nuova convenzione prevede un direttivo, convenzione votata in tutta fretta dai Comuni, per ora dall’assemblea dei sindaci è uscita una commissione che avrà il ruolo di demandare poi ogni decisione al CdA del Consorzio. I membri della nuova commissione sono Marco Belotti, assessore di Trescore, Chiara Casali in rappresentanza dei Comuni della media valle e Mattia Lazzaroni per i Comuni dell’alta valle. In rappresentanza dei musei ci sarà Serafino Capuano. A me sorprende che la Casali, che non ha mai voluto aderire come titolare di un’azienda agrituristica a Invalcavallina ora segga nella commissione come rappresentante politico, nonostante tutti gli inviti che le abbiamo proposto”.