Il Bufo Bufo, simbolo della valle cavallina e i pochissimi volontari che ogni anno si adoperano per il censimento di questi rospi e il loro salvataggio abbandonati a se stessi. A pochissimi infatti sembra interessare la fine poco gloriosa alla quale sta andando incontro la stazione anfibi che da decenni segue proprio il fenomeno naturalistico principale della valle, la migrazione dei Bufo Bufo che in primavera scendono dai monti per andare a riprodursi nelle acque del lago di Endine. La stazione anfibi senza più convenzione Da 14 mesi la stazione Anfibi infatti aspetta un segnale dalla Regione Lombardia o dalla Comunità Montana dei Laghi bergamschi, attende che qualcuno arrivi a rinnovare la convenzione che permetteva ai volontari di avere una piccola copertura delle spese per monitorare la migrazione dei Bufo Bufo e proseguire con il censimento di questi rospi. “Per decenni abbiamo monitorato il fenomeno della migrazione dei Bufo Bufo -spiega Giovanni Giovine , responsabile scientifico del gruppo – e per anni siamo stati sempre pochi volontari a portare avanti questa attività. Dal 1992 le GEV, Guardie Ecologiche Volontarie hanno dato vita alle campagne per il salvataggio dei rospi che venivano schiacciati dalle auto in transito. Poi 14 mesi fa la convenzione tra noi e Regione Lombardia, convenzione ‘mediata dalla Comunità Montana è venuta meno e nessuno si è preoccupato fino ad oggi di rinnovarla. Dalla Regione non è arrivato nessun segnale per il rinnovo e abbiamo notato che dalla Comunità Montana nessuno si è adoperato per chiedere alla Regione Lombardia il rinnovo della convenzione. Il risultato è stato il blocco del censimento degli anfibi e di ogni attività legata ai Bufo Bufo. L’unica cosa che portiamo avanti oggi sono le serate dei volontari che si ritroveranno in primavera per portare a lago gli anfibi facendogli attraversare la strada, sempre grazie alle GEV. Ovviamente ogni spesa sarà a nostro carico e a carico degli altri volontari”
Il centro intitolato a Gianni Grasseni Gianni Grasseni era l’anima del centro anfibi, un volontario che per decenni ha portato avanti la battaglia per la salvaguardia del Bufo Bufo. Il conoravirus lo scorso anno ha avuto la meglio su Gianni ed ora il centro porta il suo nome. “Proprio perchè nessuno ha rinnovato la convenzione – spiega Giovanni Giovine – ho deciso di dedicare il centro a Gianni Grasseni, GEV che in questi anno ha fatto moltissimo per i Bufo Bufo. Anche lui si rendeva conto che in valle Cavallina i volontari spesso venivano da fuori e che i locali non si preoccupavano della sua salvaguardia, compresi gli amministratori locali. Ricordo una serata organizzata a Endine per sensibilizzare la difesa dei Bufo Bufo, ci ritrovammo nel pubblico tre persone e nessun amministratore presente”. Bufo Bufo simbolo della valle che lo dimentica Insomma, da Invalcavallina ad altre associazioni ed enti, in molti usano il Bufo Bufo come simbolo, in molti vantano la presenza di questo fenomeno naturalistico al quale doveva essere dedicato persino un centro nell’ex Monasterola. Ma ora chi si occuperà della difesa effettiva di questo anfibio?