Sulla questione amianto tra CAstelli CAlepio e Palazzolo ecco che nasce un nuovo comitato di salute pubblica, l’ennesimo per difendere il territorio dall’inquinamento. Qui il comunicato del comitato che annunica la nascita del gruppo
Grazie alla denuncia presentata presso la Procura della Repubblica da alcuni cittadini di Castelli Calepio e dal Consigliere del Comune di Palazzolo sull’Oglio Alessandro Mingardi rinasce la speranza di poter risolvere il grave problema di inquinamento che affligge la zona di Castelli Calepio e Mura di Palazzolo s/o.
Il rischio di ammalarsi di tumore deve essere considerato un grosso pericolo per la salute dei cittadini visto il verosimile pericolo, di dispersione delle fibre di amianto, provocato dalle coperture danneggiate dei capannoni in eternit del Cantiere Fratus sito in via Moroni n.2, sia da una tromba d’aria del 2013 sia da un incendio del 2019 e che coinvolge addirittura le due province confinanti tra loro di Bergamo e Brescia.
Infatti un nostro concittadino residente nella zona di via Moroni/via Meucci è stato recentemente colpito da un tumore pleurico, (notoriamente riconducibile alla dispersione di fibre di amianto) e che purtroppo lascia poche probabilità di scampo.
Il Sindaco Giovanni Benini, per i poteri a lui conferiti dalla legge, è responsabile della salute pubblica dei cittadini di Castelli Calepio, così come ne è responsabile del settore Ambiente Lucia Andriola unitamente all’Assessore all’Ambiente Mario Pagani.
Mentre inizialmente il Sindaco aveva dichiarato agli organi di stampa che avrebbe immediatamente risolto il problema in 15 giorni distendendo gli animi ed assicurando trasparenza nei rapporti con i cittadini, appuriamo che ad oggi il problema non è stato risolto ed il rischio che qualche cittadino si ammali ancora di tumore, dato anche il forte vento dei giorni scorsi, si vede sempre più concretizzare.
La percezione, che si sta vivendo è che il Sindaco, la Giunta Comunale ed i consiglieri di maggioranza in carica non stiano mettendo in atto tutte le azioni in loro potere per “mettere in sicurezza” la salute dei cittadini dato che è loro diritto poter vivere nelle proprie case aprendo le finestre, facendo giocare i propri bambini nei giardini e senza correre il rischio per chiunque di ammalarsi di tumore. E’ ormai noto che anche una sola fibra di amianto respirata oggi porterà ad ammalarsi di tumore (mesotelioma) fra 20 anni circa (periodo massimo di incubazione) e quindi ci troviamo costretti non solo a far sentire la voce di tutti i cittadini, tramite il Comitato da poco costituto, ma anche a tutelare i diritti sanciti dall’art. 32 della Costituzione Italiana.
Nasce quindi nei giorni scorsi tra un accordo del consigliere comunale di Palazzolo Alessandro Mingardi, il Sig. Achille Pagliuca di Castelli Calepio ed altri cittadini non solo della zona, il Comitato che si occuperà di tutelare tutti quei cittadini di Castelli Calepio e Palazzolo Sull’Oglio che si sentono abbandonati dalle Amministrazioni locali.
I consiglieri comunali di Castelli Calepio, soprattutto della maggioranza dovrebbero prendere esempio dal comportando e senso civico del Consigliere del Comune di Palazzolo S/O Alessandro Mingardi che oltre ad avere denunciato alla magistratura le verosimili omissioni dell’amministrazione comunale di Castelli Calepio (è un dovere istituzionale che gli impone la carica che riveste di consigliere e pubblico ufficiale) si pone in gioco con estrema forza in prima persona insieme ad Achille Pagliuca, per cercare di risolvere nel più breve tempo possibile il problema.
Noi del Comitato Castelli Calepio- Palazzolo S/O non vorremmo aprire una nuova pagina nella storia infinita dei processi per le morti di amianto in Italia, annoverando anche il comune di Castelli Calepio tra quelli colpiti “con il rinvio a giudizio dei presunti colpevoli per omicidio plurimo doloso come quello di Stephan Schmidheiny,” ma avere la speranza che l’Amministrazione, che ha aumentato ai cittadini ed alle aziende le tasse sugli immobili (IMU) di Castelli Calepio al massimo storico e che gestisce i nostri soldi pubblici, usi il denaro anche per queste gravi emergenze con lo scopo di tutelare i propri cittadini e non pensare solo di spenderli per asfaltare le strade comunali dei potenziali elettori quando si è in campagna elettorale o alleggerire le proprie colpe e responsabilità tirando in campo (a quasi tempo scaduto) il custode giudiziario e la procedura giudiziaria relativa al Cantiere Fratus.
La morte per amianto dei cittadini e dei lavoratori oggi può essere considerata omicidio doloso, e ciò allontana anche il rischio di una prescrizione e vedere vanificata e cancellata le possibilità di giustizia e punizione dei responsabili di tante, troppe morti per amianto in fabbriche e siti inquinati. Anche in questo caso, visto i continui ritardi ed omissioni, se l’autorità inquirente e giudicante ravviserà gli estremi, ci adopereremo con ogni forza per assicurare i colpevoli alla giustizia chiedendo, ove saranno appurate colpe gravi o dolo, l’apertura delle patrie galere (come recentemente accaduto in altri casi analoghi).
Noi del Comitato come tutti i cittadini di Castelli Calepio e Palazzolo non vogliamo aspettare questo ma esigiamo il rispetto della dignità umana calpestata dai ritardi dell’amministrazioni comunali che si sono succedute dal 2013 fino ad oggi.
Il Comitato a tutela della salute pubblica dei cittadini di Castelli Calepio e Palazzolo S/O ritiene quindi inaccettabile qualsiasi ritardo e qualsiasi tentativo di giustificazione del Sindaco Giovanni Benini, della responsabile Lucia Andriola e di tutta l’Amministrazione Comunale di Castelli Calepio e di Palazzolo S/O, che nella loro veste di pubblici ufficiali, non possono sentirsi esonerati da responsabilità.
Anche i consiglieri di minoranza non possono sentirsi soddisfatti solamente dalle risposte scritte che il Sindaco può dare (a porte sigillate) alle loro interrogazioni, ma devono perseguire, secondo i loro doveri, di buon padre di famiglia, i verosimili illeciti di qualsiasi natura nel rispetto ed a tutela dei cittadini che li hanno votati.